Le innaffiature

L'innaffiatura, ovvero come bagnare al meglio le piante: perchè si fa presto a dire innaffiare...

L'annaffiatura delle piante

Le piante, di qualunque tipo siano,anche quelle grasse, necessitano per vivere di acqua e/o umidità, per cui è necessario che possano avere, in quantità e modalità specifiche per ciascuna diversa tipologia di pianta, una determinata quantità di acqua. In natura, le piante dipendono totalmente dalle condizioni climatiche, tanto da avere adattato durante la propria evoluzione in funzione dell'ambiente; la massima forma di adattamento è costituita proprio dalle piante grasse, che hanno adattato il proprio apparato fogliare trasformandolo in spine proprio per diminuire al massimo l'evaporazione fogliare. L'uomo ha compreso praticamente subito la necessità di annaffiare le piante, allo scopo di garantire le migliori condizioni di sviluppo delle piante. Se si vuole che le piante crescano bene devono aver accesso a un approvvigionamento idrico costante; un grosso errore che si compie molto più spesso di quanto non si creda, è fornire troppa acqua. Nei climi temperati in realtà il suolo contiene per la maggior parte dell'anno una umidità sufficiente a soddisfare le esigenze delle piante. Durante i periodi più secchi in primavera e in estate, è possibile che le piante non riescano ad assorbire la quantità di acqua necessaria per mantenerle turgide; le piante entrano quindi in sofferenza: gradualmente, appassiranno e il loro sviluppo si fermerà temporaneamente; in questa fase siamo ancora in un momento di reversibilità; se però l'assenza di acqua perdurerà, le foglie si arricceranno, diventeranno marrone e quindi moriranno. Per questa ragione è necessario che prima che le foglie appassiscano, il giardiniere fornisca alle piante approvvigionamento idrico "artificiale".

Quando annaffiare

La tempestività dell'irrigazione è di fondamentale importanza per gli ortaggi se si vuole ottenere uno sviluppo costante e il massimo della resa. E' necessario fornire alle piante acqua in quantità sufficienti. Deve poter raggiungere le radici e non soltanto bagnare la superficie del suolo. Come regola generale, considerare che un centimetro d'acqua raggiungerà una profondità di circa 9 cm nel suolo. Ne consegue quindi che per innaffiare un ettaro di terreno alla profondità di cm 22-25 bisogna usare circa 250-280 ettolitri d'acqua.

Quanto annaffiare

Somministrazioni idriche continue ma di quantità scarsa durante i periodi di siccità prolungata NON andranno a beneficio delle piante. L'acqua non raggiungerà la maggior parte delle radici situate in basso, ma provocherà la formazione di una crosta dura sul suolo, favorendo nel contempo l'emissione di radici superficiali che entreranno in sofferenza nei successivi periodi di siccità.

Conoscere il terreno

I terreni sabbiosi si asciugano molto più rapidamente di quelli argillosi, e per questo motivo durante i periodi di siccità devono essere annaffiati prima. Un errore molto frequente è valutare la necessità di annaffiare dalle condizioni del terreno in superficie; in realtà, per vedere se il terreno è umido, è necessario scavare con un trapiantatoio per circa 20 cm. Se la terra risulta asciutta o appena umida, annaffiare. Con gli ortaggi in particolare, si può utilizzare al meglio l'acqua nel momento di maggior sviluppo delle piante, in genere in primavera inoltrata o nella prima metà dell'estate. Durante questo periodo una scarsità d'acqua determina l'arresto dello sviluppo più grave ed è persino possibile che alcuni raccolti vadano a seme prematuramente, in quanto alcune piante regolano il loro ciclo vitale anche in funzione della quantità d'acqua a loro disposizione .

Troppa acqua? No grazie!

Quantità d'acqua eccessive somministrate in estate inoltrata possono danneggiare realmente alcuni ortaggi; facciamo qualche esempio: piogge o irrigazioni sul finire dell'estate possono influire negativamente sulla conservabilità delle cipolle in quanto quello è il momento in cui si dovrebbero lasciare ad asciugare; i meloni quando iniziano la maturazione, dovrebbero essere bagnati poco, perchè altrimenti i frutti si spaccano Alla comparsa dei fiori e dei baccelli i fagioli e i piselli dovrebbero essere annaffiati ogni settimana con 5-10 litri d'acqua al metro quadro. Un'eccessiva quantità d'acqua all'inizio dello sviluppo favorisce l'emissione di foglie a danno dei fiori, e quindi del raccolto. Per la maggior parte degli ortaggi verdi abbondanti annaffiature ne prolungheranno e aumenteranno la produzione. Basteranno 10-15 litri per m2 alla settimana.

Piante ornamentali

Le esigenze idriche delle piante ornamentali sono state studiate in modo meno approfondito. Hanno tuttavia più o meno le stesse necessità delle colture ad uso alimentare. I fiori e gli arbusti coltivati in vaso corrono un rischio maggiore di quelli che crescono in piena terra; soprattutto in questo caso è assolutamente necessario non fare asciugare il terreno. Irrigazione e apparato radicale Come già accennato, se l'acqua viene somministrata in piccole quantità, la superficie del suolo si indurirà e le piante emetteranno radici superficiali sforzandosi di raggiungere lo strato superiore più umido.

Trapianto

Le piante vanno annaffiate con maggior frequenza in primavera e in estate. L'autunno e l'inverno sono tuttavia l'epoca più favorevole per il trapianto degli alberi e degli arbusti decidui ed è bene che questi siano annaffiati abbondantemente a meno che il terreno al momento dell'impianto non sia già molto umido. Questa annaffiatura è indispensabile non tanto per far sviluppare la pianta quanto per assestare le particelle di terra intorno alle radici, in vista.

Dove annaffiare

Anche se a prima vista può sembrare un'esagerazione, è importantissimo DOVE annaffiare; le operazioni di irrigazione innaffiatura devono tenere conto della collocazione delle piante; le piante che crescono in terreno aperto possono senza dubbio inaridire per l'esposizione al sole estivo, per contro riceveranno anche l'intera quota di piogge invernali. Altri luoghi del giardino possono non essere approvvigionati altrettanto bene ed è nostro compito dedicarvi particolari cure. Spesso la qualità del terreno non è uniforme; le aiuole e le bordure lungo i muri sono particolarmente inclini a inaridire: per migliorarne le capacità di assorbimento si dovrebbe arricchirli con materia organica. In tal modo potranno assorbire facilmente la pioggia che ricevono e anche l'acqua irrigata durante i periodi secchi. Il suolo vicino ai muri è spesso mediocre e molto povero di materia organica e, una volta diventato secco, è molto difficile bagnarlo. Le piante coltivate in mastelli, vasi e contenitori da appendere dovranno essere annaffiati con regolarità tutta l'estate perché tendono ad asciugarsi molto in fretta.

Come bagnare

Il suolo o le piante in vaso possono esser bagnati adottando vari sistemi.

Annaffiatoio II mezzo più semplice per fornire acqua alle piante è l'annaffiatoio. Ve ne se molti tipi e dimensioni, ma per le normali esigenze di un giardino il più utile sarà un anaffiatoio da 9 litri, giusto compromesso tra quantità di acqua in grado di trasportare e l'effettiva praticità di utilizzo; annaffiatoi più grandi sono difficili da sollevare quando sono pieni mentre quelli piccoli obbligano ad effettuare troppi viaggi per riempirli. E' caldamente consigliato sceglierne uno provvisto di un beccuccio lungo, perchè ciò facilita molto la precisione e la facilità di erogazione. E' meglio annaffiare la sera dopo il tramonto o alla mattina presto, quando il sole non è ancora molto caldo, in modo da non causare shock termici alle piante, che stressano le piante indebolendole.

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