Piccoli accorgimenti per fornire acqua alle nostre piante quando siamo lontani da casa.

Il periodo più difficile per le piante sia d'appartamento sia da esterno è l'estate, perchè le condizioni climatiche sono più critiche e spesso si abbinano con le vacanze e quindi con la nostra assenza, per cui le nostre piante devono fare i conti con la scarsità d'acqua che invece è per loro indispensabile; ovviamente la soluzione ideale sarebbe avere un sistema di irrigazione automatico temporizzato; con qualche piccolo accorgimento è possibile però sopperire all'assenza di innaffiature, perlomeno per periodo limitati (2 settimane).

Vasi e fioriere a riserva d'acqua
Questi tipi di vasi sono oggi disponibili sul mercato in molti tipi e modelli. Tutti hanno la particolarità di essere dotati di uno spazio in cui viene mantenuta una quantità d'acqua necessaria al volume del vaso per almeno un paio di settimane. Non sostituiscono la tradizionale innaffiatura, ma ne riducono notevolmente la necessità (una volta ogni 15-20 giorni circa). Prima di partire per le vacanze, controllare che la fioriera (o il vaso) sia collocata in una posizione luminosa, bagnare bene e accertarsi che la riserva d'acqua sia al massimo (di solito è presente una scala graduata che indica il livello dell'acqua nel vaso o nella fioriera).
Secchio d'acqua e fettucce o corde bagnate
Il sistema del secchio d'acqua e delle fettucce o delle corde bagnate è probabilmente empirico, ma indubbiamente efficace.
Si riempie un secchio d'acqua e lo si colloca in posizione sopraelevata rispetto ai vasi; si mettono poi a bagno per qualche ora delle corde o delle fettucce tagliate a strisce, di lunghezza sufficiente ad arrivare dal secchio alle piante, che verranno collocate sul pavimento, sotto il secchio. Quando le corde o i feltri risultano ben impregnati d'acqua, si immerge un capo di ognuno fino in fondo al secchio pieno d'acqua e si appoggia l'altro sul terriccio di un vaso, bloccandolo con una forcina. L'acqua per imbibizione passerà, man mano che il terriccio asciuga, al vaso. Per un vaso di 18 cm di diametro occorrono 2 o 3 corde o fettucce, a seconda delle esigenze della pianta. E' opportuno effettuare delle prove una settimana prima di partire per le vacanze, in modo da rendersi conto se sia o meno necessario aumentare o diminuire il numero delle corde o dei feltri. Esistono in commercio anche degli appositi sistemi, costituiti da un polo di ceramica (che va inserito nel terriccio del vaso) e da un tubo di plastica (che va messo nell'acqua) in cui è contenuto del feltro, che funzionano con il principio sopra descritto.
Un altro metodo è quello di collocare i vasi in un contenitore piatto e impermeabile che abbia sul fondo un tappetino di feltro bagnato, oppure della ghiaia o dell'argilla espansa molto inumidita. L'acqua, per capillarità, risalirà dal foro del vaso verso il terriccio e le radici. In alternativa si potrà disporre la ghiaia o l'argilla in ogni singolo sottovaso.
Questo metodo può essere utilizzato anche per mantenere una maggiore umidità attorno alla pianta. Si consiglia però di evitare che i vasi siano immersi nell'acqua, poiché si corre il rischio di marciumi delle radici.
Per le piante dotate di pali o tutori muschiati (per esempio il Philodmdron), esistono in commercio degli appositi umidificatori costituiti da un contenitore per l'acqua e da un tubicino con vite per la regolazione del rilascio della stessa.Nel periodo estivo, e sempre prima di partire per le vacanze, è opportuno collocarne 2-3 per pianta, inserendo il tubicino nel terriccio.

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