Calendula

La calendula è coltivata come pianta ornamentale e medicinale in molti paesi da tempo oramai immemorabile.

I fiori di questa annuale contengono oli essenziali, saponina, carotina e flavonoidi, e vengono impiegati nella medicina tradizionale e in quella omeopatica, soprattutto per uso esterno, nella cura di ferite che non si rimarginano facilmente.
Per la coltivazione in cassette sono molto adatte le varietà a portamento compatto e basso.
Particolarmente interessante è la calendula doppia in miscuglio "Fiesta Gitana", alta fino a 30 cm, in tutte le sfumature di giallo, salmone, arancio.
Fioritura: da giugno a ottobre.
Famiglia: Compositae.
Origine: probabilmente nelle regioni del bacino mediterraneo.
Esposizione: soleggiata.
Substrato:terriccio universale, meglio se un poco argilloso;la calendula ama i terreni ricchi di potassio.
Messa a dimora: invasare le piantine acquistate o coltivate in casa a circa 20 cm di distanza.
Cure colturali: mantenere il terriccio sempre leggermente umido e concimare ogni settimana.
Cure particolari: eliminare le corolle appassite per favorire una nuova fioritura.
Parassiti e malattie: mal bianco e peronospora, afidi, mosche fogliari.
Moltiplicazione: per seme in primavera con una temperatura di 14-16 °C. I semi germinano piuttosto facilmente; la pianta germina alla luce.
Forme di allevamento: le calendule risultano molto decorative in contenitori rustici, sistemati su balconi con un impianto di tipo spontaneo.

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